Giampaolo Lo Conte all’EXPO 2020 di Dubai

Abbiamo contattato via Skype il famoso trader italiano che da Dubai ci informa sulla visibilità dello yachting made in Italy e sugli alert recepiti dal Bureau international des Expositions

C’è tempo fino al 22 marzo 2022 per visitare l’esposizione universale di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti (https://www.expo2020dubai.com). L’esposizione, chiamandosi appunto Expo Dubai 2020, avrebbe dovuto svolgersi tra il 1 ottobre 2020 e il 31 marzo 2021 ed in questi mesi si sta svolgendo presso l’imponente Dubai Exhibition Centre con la collaborazione di 192 Paesi tra i più importanti al mondo. Il Padiglione dell’Italia , anche grazie alla presenza del David di Michelangelo, è subito diventato protagonista dell’esposizione. Una serie di spazi funzionali e settori di interesse che vanno dall’aerospazio alla cyber security, passando per le costruzioni, la moda e l’enogastronomia, rendono il nostro padiglione uno dei più interessanti da visitare per i tantissimi visitatori. Questi ultimi, a proposito, sono stati 4.8 milioni in novembre 2021 e se ne prevedono altri 25 milioni fino a marzo 2022. A queste cifre aggiungiamo i 130 visitatori online dell’esposizione virtuale di Dubai, pubblicata in rete grazie ad un programma di “virtual explorations” pensato dagli organizzatori per le scuole e per gli enti di ricerca. Se state pianificando il vostro viaggio per l’Expo 2020 di Dubai, potete cliccare qui e dare un’occhiata ai biglietti in vendita e ad altri strumenti utili per i viaggiatori.
Abbiamo contattato una vecchia conoscenza del nostro magazine, l’imprenditore e trader internazionale di successo Giampaolo Lo Conte, presente a Dubai proprio in queste settimane. Grazie ad una chiacchierata su Skype, abbiamo chiesto a Giampaolo di condividerci le sue impressioni dall’esposizione universale.

Giampaolo, grazie per la tua disponibilità. Sappiamo che a Dubai sei impegnato in una serie di incontri d’affari con istituzioni, sponsor e partner tecnici.

Cerco nel mio piccolo di ritagliarmi un posticino al sole in questa enorme opportunità quale è l’Expo di Dubai. L’Italia, con gli Emirati Arabi, ha già un giro d’affari del valore di 11 miliardi di dollari l’anno, perlopiù catalizzati dall’import / export dei beni di consumo. Io, per motivi di lavoro, sono interessato ai settori aeronautici, navali ed automobilistici, mentre per motivi di interesse sono catturato dalle novità nel campo della cyber security e dell’intelligenza artificiale.

Di recente sei stato a Montecarlo per la presentazione del nuovo Palumbo Superyacht Sport 50M K2 al Monaco Yacht Show. Che aria tira per lo yachting lì a Dubai?

L’industria nautica è una delle protagoniste dell’Expo 2020 di Dubai. Sul fronte nautico, noi italiani siamo ben rappresentati dalla Regione Liguria con le sue autorità portuali e camere di commercio. Questo grazie alla presenza negli Emirati Arabi del cantiere Etihad Shipbuilding che, attraverso Fincantieri, collabora con i cantieri liguri di Muggiano e Riva Trigoso. Inoltre, aziende come la genovese Boero, che da quasi 2 secoli è specializzata in prodotti vernicianti per l’edilizia e lo yachting, sono presenti qui a Dubai e portano alta la bandiera tricolore per le rispettive categorie industriali.

Leggendo i giornali di economia e finanza abbiamo recepito come l’Expo 2020 di Dubai sia uno dei più visitati Expo di sempre ma, al tempo stesso, uno dei meno impattanti sull’accelerazione dei processi industriali e commerciali.

Storicamente le grandi esposizioni non trasformano i mercati, casomai servono a mettere a punto le performance dei protagonisti o dei player emergenti, è così fin dalla prima esposizione universale di Londra nel 1851. Il BIE (l’organizzazione intergovernativa che gestisce le Esposizioni Universali e Internazionali, ndr) sà bene che bisogna dare vita ai mercati attraverso la cooperazione e l’internazionalizzazione dei nuovi prodotti realizzati, ma, attivare questi processi in un’epoca post pandemica, cerchiamo di capire, non sarà una passeggiata.

Ringraziamo Giampaolo Lo Conte e vi ricordiamo che l’Italia è presente all’EXPO 2020 di Dubai con la collaborazione del Commissariato Generale del Governo. Queste le categorie per le quali siamo presenti all’esposizione:

Grandi imprese: aerospazio, cyber security, energia (imprese della transizione energetica), smart grid, big data, ambiente, grandi opere, scienze della vita e pharma, trasporti, automotive. 

Nautica, costruzioni, arredo, illuminotecnica. 

Imprese culturali (spettacolo dal vivo, arti visive, cinema, editoria, musica, stampa, software, videogiochi). 

Industrie creative (fashion design, moda, enogastronomia). 

Patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, monumenti, aree archeologiche). 

Imprese creative driven (artigianato, manifattura innovativa, web-marketing, professioni creative, content design, food design).

Benessere e cosmetica

Design industriale (design di prodotto, design di sistemi, modellazioni 3D, prototipazione e engineering). 

Interior design (architettura, ambienti abitativi). 

Design firm (learning experience design, design dei modelli organizzativi e degli spazi lavorativi, IoT). 

Information e Communication Design (strumenti, canali, linguaggi).

Giampaolo Lo Conte all’EXPO 2020 di Dubai

Abbiamo contattato via Skype il famoso trader italiano che da Dubai ci informa sulla visibilità dello yachting made in Italy e sugli alert recepiti dal Bureau international des Expositions

C’è tempo fino al 22 marzo 2022 per visitare l’esposizione universale di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti (https://www.expo2020dubai.com). L’esposizione, chiamandosi appunto Expo Dubai 2020, avrebbe dovuto svolgersi tra il 1 ottobre 2020 e il 31 marzo 2021 ed in questi mesi si sta svolgendo presso l’imponente Dubai Exhibition Centre con la collaborazione di 192 Paesi tra i più importanti al mondo. Il Padiglione dell’Italia , anche grazie alla presenza del David di Michelangelo, è subito diventato protagonista dell’esposizione. Una serie di spazi funzionali e settori di interesse che vanno dall’aerospazio alla cyber security, passando per le costruzioni, la moda e l’enogastronomia, rendono il nostro padiglione uno dei più interessanti da visitare per i tantissimi visitatori. Questi ultimi, a proposito, sono stati 4.8 milioni in novembre 2021 e se ne prevedono altri 25 milioni fino a marzo 2022. A queste cifre aggiungiamo i 130 visitatori online dell’esposizione virtuale di Dubai, pubblicata in rete grazie ad un programma di “virtual explorations” pensato dagli organizzatori per le scuole e per gli enti di ricerca. Se state pianificando il vostro viaggio per l’Expo 2020 di Dubai, potete cliccare qui e dare un’occhiata ai biglietti in vendita e ad altri strumenti utili per i viaggiatori.
Abbiamo contattato una vecchia conoscenza del nostro magazine, l’imprenditore e trader internazionale di successo Giampaolo Lo Conte, presente a Dubai proprio in queste settimane. Grazie ad una chiacchierata su Skype, abbiamo chiesto a Giampaolo di condividerci le sue impressioni dall’esposizione universale.

Giampaolo, grazie per la tua disponibilità. Sappiamo che a Dubai sei impegnato in una serie di incontri d’affari con istituzioni, sponsor e partner tecnici.

Cerco nel mio piccolo di ritagliarmi un posticino al sole in questa enorme opportunità quale è l’Expo di Dubai. L’Italia, con gli Emirati Arabi, ha già un giro d’affari del valore di 11 miliardi di dollari l’anno, perlopiù catalizzati dall’import / export dei beni di consumo. Io, per motivi di lavoro, sono interessato ai settori aeronautici, navali ed automobilistici, mentre per motivi di interesse sono catturato dalle novità nel campo della cyber security e dell’intelligenza artificiale.

Di recente sei stato a Montecarlo per la presentazione del nuovo Palumbo Superyacht Sport 50M K2 al Monaco Yacht Show. Che aria tira per lo yachting lì a Dubai?

L’industria nautica è una delle protagoniste dell’Expo 2020 di Dubai. Sul fronte nautico, noi italiani siamo ben rappresentati dalla Regione Liguria con le sue autorità portuali e camere di commercio. Questo grazie alla presenza negli Emirati Arabi del cantiere Etihad Shipbuilding che, attraverso Fincantieri, collabora con i cantieri liguri di Muggiano e Riva Trigoso. Inoltre, aziende come la genovese Boero, che da quasi 2 secoli è specializzata in prodotti vernicianti per l’edilizia e lo yachting, sono presenti qui a Dubai e portano alta la bandiera tricolore per le rispettive categorie industriali.

Leggendo i giornali di economia e finanza abbiamo recepito come l’Expo 2020 di Dubai sia uno dei più visitati Expo di sempre ma, al tempo stesso, uno dei meno impattanti sull’accelerazione dei processi industriali e commerciali.

Storicamente le grandi esposizioni non trasformano i mercati, casomai servono a mettere a punto le performance dei protagonisti o dei player emergenti, è così fin dalla prima esposizione universale di Londra nel 1851. Il BIE (l’organizzazione intergovernativa che gestisce le Esposizioni Universali e Internazionali, ndr) sà bene che bisogna dare vita ai mercati attraverso la cooperazione e l’internazionalizzazione dei nuovi prodotti realizzati, ma, attivare questi processi in un’epoca post pandemica, cerchiamo di capire, non sarà una passeggiata.

Ringraziamo Giampaolo Lo Conte e vi ricordiamo che l’Italia è presente all’EXPO 2020 di Dubai con la collaborazione del Commissariato Generale del Governo. Queste le categorie per le quali siamo presenti all’esposizione:

Grandi imprese: aerospazio, cyber security, energia (imprese della transizione energetica), smart grid, big data, ambiente, grandi opere, scienze della vita e pharma, trasporti, automotive. 

Nautica, costruzioni, arredo, illuminotecnica. 

Imprese culturali (spettacolo dal vivo, arti visive, cinema, editoria, musica, stampa, software, videogiochi). 

Industrie creative (fashion design, moda, enogastronomia). 

Patrimonio storico-artistico (musei, biblioteche, archivi, monumenti, aree archeologiche). 

Imprese creative driven (artigianato, manifattura innovativa, web-marketing, professioni creative, content design, food design).

Benessere e cosmetica

Design industriale (design di prodotto, design di sistemi, modellazioni 3D, prototipazione e engineering). 

Interior design (architettura, ambienti abitativi). 

Design firm (learning experience design, design dei modelli organizzativi e degli spazi lavorativi, IoT). 

Information e Communication Design (strumenti, canali, linguaggi).

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